L’incoronazione della sacra effige del monte santo in piazza grande

Il 6 giugno 1717 l’effige della Vergine venne solennemente incoronata in piazza Grrande, fu allestito un ricco baldacchino in briccato d’oro, sotto il quale un palco accoglieva il quadro miracoloso.

Dopo essere stato temporaneamente nel Duomo quest’ultimo fu accolto in piazza dal vescovo di Pedena Giorgio Marotti, dalla banda militare e da più di 30 mila persone.

Il vescovo invocò lo Spirito Santo e quindi avvenne l’incoronazione con le corone donate dalla contessa Anna Caterina Scellenburg. Le corone erano d’oro per il peso di 8 once adorne di 30 grandi perle orientali, 13 diamanti e 20 gemme di vario colore.

Così il racconto: “questa fu dopo quella di Tersato la prima in tutto l’Impero Germanico solennemente incoronata.

Si addrizzò il memoriale al reverendissimo Capitolo di Roma nel 1715. Ai 22 di Giugno Rescrisse immediatamente al Patriarca d’Aquileja, pregandolo di spedire gli autentici Documenti di quanto asserivano li Padri di S. Francesco Custodi del Santuario per comprovare l’origine, antichità, e molteplicità dei miracoli. Raccolti, spediti, e ricevuti dal capitolo Vaticano, esso decretò che non solo potevasi, ma dovevasi alla solennità dell’incoronazione procedere.

Pubblicata dal Pergamo in tutti i dominii dell’Augusta Casa d’Austria; eseguita dal Vescovo Marotti, come Deputato del Capitolo di S. Pietro in Vaticano, scielto da Monsignor Giorgio Spinola Nunzio Apostolico appresso l’Imperatore Carlo VI, il quale Capitolo per lascito ricchissimo fattogli dal Conte Alessandro Sforza deve supplire alla spesa delle Corone da imporsi a tutte le immagini di Maria Vergine celebri per miracoli; assistito dall’Abate Mitrato Fattori, e da Tommaso Gorzer Preposito Mitrato di Seneblin, e Parroco di Villa Vicentina, oltre tutto il Clero Secolare e Regolare, Confraternite, Nobiltà, Truppe, Cittadini, ed immenso popolo: il Governo, tra i quali sono nominati Interno della basilica del Monte Santo dopo i feroci combattimenti della prima guerra mondiale. 54 Giovanni Giuseppe Conte di Wildenstein Capitanio di Gorizia, Leopoldo Adamo Conte di Strasoldo Luogotenente in Città, e Francesco Antonio Conte de Lantieri. La gran piazza della Città, denominata Traunich, fu il luogo destinato alla solennissima funzione (e perciò nella facciata del Palazzo di S. E. il Sig. Gerolamo Conte della Torre, Maresciallo della Provincia, in cui ad eterna memoria vi si vede ancora incisa in pietra l’effigie di M. V. di Monte Santo): fu perciò innalzato un vastissimo Padiglione ornato a modo di Sacro Tempio, con nobilissimo Trono, dove trasportata con somma pompa la sacra Immagine, fu collocata, e col consueto rito, tra spari, evviva, e divote lacrime fu affissa una Corona d’oro alla Beata Vergine, ed altra al Divinissimo Figlio, ammendue arricchite di gemme offerte della Signora Contessa Anna Catterina de Selemburg di Lubiana; e dopo essere stata la Sacra immagine esposta alcune ore in Duomo, poi alla Chiesa delle Monache Orsoline, indi nel Convento di S. Chiara, per soddisfare al divoto zelo di quelle sacre vergini, fu la medesima sera con lo stesso maestoso apparato ricondotta a Salcano nella Chiesa dell’Ospizio dei medesimi Religiosi di Monte Santo, ove egual pompa la mattina seguente fu riportata, ed ivi per otto giorni sopra innalzato Trono collocata, e con ogni genere di funzioni venerata.

Tale e tanto fu il concorso in questi otto giorni, che arrivarono al numero di cento e trentatremile le Sacre Particole che pria numerate, e poscia consecrate, furono distribuite ai Fedeli”.