Francesco Giuseppe Primo a palazzo della torre in piazza grande

Il 12 e 13 settembre 1882 l’Imperatore Francesco Giuseppe vista la città e prese dimora a Palazzo della Torre. Le manifestazioni furono imponenti. Racconta il tri-settimanale “L’Eco del Litorale”: “La fiaccolata. Ale 7 ½ si pose in moto l’imponente fiaccolata dalla via Giardino pubblico.

Precedeva lo stendardo della città colla banda civica, seguivano i pompieri, i veterani con altre due bande, poi i cittadini colle torcie e gli operaj, con innumerevoli bandiere.

Erano oltre mille lampioni con diverse forme e diversi colori che offrivano un aspetto incantevole.

La piazza era illuminata a giorno colla luce assai intensa dell’elettricità, che però non offendeva la vista perché rinchiusa nei cristalli smerigliati.

Quella luce bianco cilestra projettandosi vivamente sul sottoposto artificiale giardino offriva all’occhio uno spettacolo vaghissimo.

Dinanzi alla Chiesa di S. Ignazio ardevano quattro grandi fiaccole a gas; altri candelabri di gas erano sparsi per la piazza; tutte le case illuminate, e in diversi punti si vedevano corone di gas o trasparenti; notevolmente grande era quello della Società Slovena sopra il Caffè all’Europa. La fiaccolata venne mano mano a collocarsi davanti alla Presidenza Imperiale.

Il Monarca comparve al balcone e fu salutato da un mare di popolo che occupava tutta la piazza e ripeteva le grida entusiastiche di “Hoch” “Viva” e “Živio”, a cui il Sovrano degnavasi rispondere ringraziando continuamente nel modo più benevolo.

Al suono dell’inno imperiale che dovette replicarsi più volte finché fosse radunata la lunghissima schiera echeggiavano gli evviva da un punto all’altro della piazza, e i portatori di torcie e lampioni alzavano giubilanti le loro faci.

Finalmente con una marcia festosa si fece una stupenda evoluzione dei variopinti palloncini dinanzi a S. M. – il frammischiarsi ben ordinato delle luci diverse faceva da lontano specialmente un effetto bellissimo; era una ridda incantevole; un circolo continuo di fiamme e di bandiere, che passavano tutte davanti all’Augusta Persona che per ben mezz’ora si trattenne al balcone mostrandola sovrana soddisfazione; indi si ritirava nei suoi appartamenti. Questi erano con molta proprietà apparecchiati sia pel Sovrano che pel suo aiutante T. M. Barone Mondel.

Sopra il letto di S. M. si vedeva un bellissimo quadro della 112 SS.ma Vergine sotto di quello una preziosa croce di perle ed un altro lavoro di perle rappresentante la “Cena del Signore”. L’inginocchiatoio non manca nella camera del religioso Monarca.

Nella precedente visita del 1875 l’Imperatore Francesco Giuseppe incontrò per l’ultima volta il suo pedagogo il conte Coronini, ormai anziano e malato, del quale aveva una stima infinita.

Come narrano le cronache cittadine la mattina del 13 settembre 1882 S. M. si alza di buon ora: alle 5.40 ant. del 13 era già montato in carrozza alla volta di S. Pietro, per soddisfare a un sentimento della sua squisita pietà.

Nel Cimitero di S. Pietro riposano gli avanzi del suo antico e diletto educatore il Conte G. B. Coronini. E S. M. volle cominciar la giornata con un tributo di sovrana riconoscenza verso il suo istitutore, pregando, visibilmente commosso, sulla tomba di lui – S. M. si sarebbe espresso con un Monsignore che la tomba del Coronini è per Lui un nuovo motivo di attrazione verso Gorizia.

La visita dell’Imperatore continuò con la classica rivista Alle 6 ¾ S. M. si diresse alla Campagna grande per assistere alla rivista militare. Montato a cavallo S. M. ispezionò le truppe, cioè la guarnigione del Reggimento Hess N: 49, il battaglione 74 della Landwehr, il battaglione 31 dei cacciatori e l’artileria.

Poi tutti questi corpi sfilarono innanzi a S. M. il battaglione della Landwehr e l’artiglieria fecero speciali esercizi. S. M. si espresse molto favorevolmente sulla tenuta delle truppe e disse al Tenente Colonnello della Landwehr, Schvara: Io sono molto contento. Alla rivista era presente una gran massa di popolo, la quale col più vivo entusiasmo salutò il Monarca al suo dipartire”.